22 ottobre 2006

Adolescenti, la famiglia esce di scena: "I miei problemi? Ne parlo solo online"

Pubblicata l'inchiesta condotta dall'Osservatorio sui Diritti dei Minori di TorinoIl 72% degli intervistati preferisce risolvere i propri dubbi sul web
L'Osservatorio sui Diritti dei Minori ha interrogato 400 adolescenti
Una volta le ragazze si confidavano con la mamma se avevano problemi di dieta. Adesso non più: ora chiedono ad internet cosa mangiare per evitare la cellulite. E lo fanno anche i maschietti. Non per informarsi sulle calorie: quella resta una preoccupazione tutta femminile. Gli adolescenti vogliono sapere come evitare una gravidanza o più semplicemente avere conferme sulla propria mascolinità.
La rete sembra aver sostituito genitori e scuola: internet è diventato l'abbecedario della generazione futura. L'Osservatorio sui Diritti dei Minori di Torino ha domandato a 400 adolescenti, tra i 14 e i 18 anni, a chi si rivolgono quando hanno un dubbio che li assilla. "Ad internet" hanno risposto nel 72% dei casi. Propongono soprattutto quesiti alimentari i ragazzi d'oggi (il 31%), o domande sulla sfera sessuale (il 26%). Un quinto dei giovani che usa il web vuole conoscere gli effetti astrologici sulla propria vita mentre addirittura il 14% avanza quesiti psicologici.
"Con tutti i rischi che ne conseguono". Antonio Marziale presidente del Comitato scientifico che ha condotto l'indagine è preoccupato: "Le ripercussioni possono essere serie. Le masse adolescenziali non hanno gli strumenti per una corretta 'decodifica' delle risposte che leggono su internet con il rischio di interpretazioni dannose sul piano psicofisico".
Un tempo neppure si facevano certe domande ai genitori: il sesso è rimasto tabù per molte generazioni. Solo con i compagni di gioco si aveva la faccia di affrontare certi discorsi e spesso le risposte erano più confuse delle domande. Adesso c'è internet ma il disordine culturale che regna nella rete rischia di fare nuove vittime: "Per questo urge una legislazione internazionale che tuteli i fruitori, soprattutto in età evolutiva", reclama l'Osservatorio sui diritti dei Minori.
«La Repubblica» del 12 ottobre 2006

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