21 marzo 2007

Carriera, è l’ora del manager centauro

Le previsioni di Manageritalia e Confcommercio: vince chi mischia le professioni, aggiungendo al proprio lavoro le qualità di altri ruoli
di Enzo Riboni
Dalle banche alla distribuzione, si affermano le figure multidisciplinari
"Ibridizzarsi". Mischiare le professioni, aggiungere competenze tipiche di altri lavori, moltiplicare le informazioni, formarsi sui ponti tra più culture. E’ infatti proprio l’ibrido, la "contaminazione", la parola d’ordine annunciata per il futuro prossimo del mercato del lavoro. A livello manageriale ma non solo. Un esempio? «Lo spazio espositivo della boutique Malo a Milano - chiarisce Domenico De Masi, docente di sociologia del lavoro alla Sapienza di Roma - mischia le collezioni del pret-à-porter a opere di Balla, Paladino o Nevelson. Ciò significa che le commesse non solo devono saper vendere un pullover, ma anche spiegare un dipinto». De Masi è uno dei nove esperti chiamati dal Cfmt, il centro di formazione di Manageritalia (sindacato manager del terziario) e di Confcommercio, a tracciare lo scenario previsionale di sviluppo del settore nel triennio 2007-2009. Le opinioni sono state raccolte con il metodo Delphi: questionari proposti separatamente, costruiti per ricavare previsioni basate sulla convergenza delle opinioni in una sorta di rigorosa discussione collettiva. Il risultato è il dossier "Terziario futuro" (presentato ieri a Milano) in cui, tra l’altro, si tracciano le prospettive a breve del mercato del lavoro. «Nei prossimi tre anni - sostiene De Masi - la piramide professionale del terziario si deformerà. Si stringerà fortemente la base, quella dei lavori meno qualificati che verranno espulsi dal mercato, ma la contrazione non sarà quantitativamente compensata dalle professioni d’alto livello nate dall’evoluzione delle tecnologie». Una polarizzazione che, secondo l’indagine, porterà al declino dei ruoli intermedi delle gerarchie aziendali. Le nuove tecnologie, infatti, distribuiranno maggiori responsabilità a un numero più ampio di lavoratori, valorizzando però solo quella parte bassa della piramide che riuscirà a rilanciarsi con un’appropriata formazione. Acquisteranno peso ulteriore le professionalità legate al crescente utilizzo di Internet nel terziario e correranno in particolare i lavori legati alle vendite online. Nello stesso tempo, invece, continuerà a diminuire il numero degli impiegati classici, una contrazione che colpirà molto le segretarie tradizionali, favorendo le nuove "assistenti" laureate. Anche negli istituti di credito ci sarà da soffrire per chi non sta al passo, perché si ridurranno ulteriormente le professioni legate ai servizi bancari e di sportello. «Viceversa ci sarà un crescente bisogno di figure dedite alla consulenza al cliente. - sostiene Gregorio De Felice, direttore del servizio studi di Intesa Sanpaolo e altro esperto del panel - Per esempio, causa l’invecchiamento della popolazione, crescerà la domanda di professionisti di banca capaci di proporre nuove soluzioni previdenziali. Accanto a loro sarà apprezzato chi saprà estrarre valore dal patrimonio immobiliare delle persone con la proposta di strumenti finanziari nuovi. Insomma, si avvantaggeranno tutte le professioni consulenziali, sia che forniscano suggerimenti di financial planning alle famiglie, sia che assistano le imprese nei processi di internazionalizzazione». Nei prossimi tre anni l’ingresso dei giovani nel terziario sarà fortemente influenzato dalla temporaneità, da periodi di prova che diventeranno barriere discriminanti. «Il mercato sarà sempre più duale e coesisteranno lavoratori permanenti con personale a tempo. - spiega Tito Boeri, direttore della fondazione Rodolfo De Benedetti e membro del panel dei nove - Per i giovani, in particolare, pur riducendosi il tasso di disoccupazione, sarà difficile entrare nel lavoro dalla porta principale, con il rischio d’essere intrappolati in un circuito secondario del mercato». Mentre crescerà il numero di professionisti legati ai servizi alle persone (legali, commerciali, di consulenza tributaria, di investigazione e sicurezza, di educazione infantile), da qui al 2009 i servizi destinati alle imprese privilegeranno alcune figure emergenti. Soprattutto quelle legate alla comunicazione pubblicitaria integrata, alla creatività, al "digital signage" (videoposter e cartellonistica digitale) e ad altri mezzi di comunicazione creati dalle tecnologie avanzate. Ma la più rapida trasformazione del prossimo triennio investirà la formazione. Si parla già di "Educazione 2.0", per indicare l’avvento di una seconda generazione tecnologica di offerta formativa. Il "Web 2.0", evoluzione di Internet, diventerà risorsa chiave: i giovani precari lo useranno per condividere competenze, si diffonderanno i blog professionali, aumenteranno le "wiki" online (siti di collaborazione e diffusione di informazioni) diventando potentissimi strumenti informativi a costo zero. Ci vorranno invece più di tre anni affinché l’insegnamento degli strumenti di ricerca di informazioni (Wikipedia, YouTube, motori) prevalga sul tradizionale trasferimento di nozioni. «Già oggi - commenta però De Masi - siamo in presenza di una serie di "università invisibili". Come i festival, per esempio, quello della letteratura di Mantova, di filosofia di Modena, della scienza di Genova, dell’economia di Trento, della matematica di Roma. E’un cambiamento epocale, perché si creano professioni nuove e fortemente multidisciplinari. E sta proprio qui la grande novità: le professionalità si ibridano come già è toccato ai prodotti, tipo il cellulare diventato anche videocamera, supporto e-mail, terminale Internet e molto altro».
«Corriere della sera» del 16 marzo 2007

Nessun commento: