24 aprile 2007

Da Artù ai bulli, quando la lettura è maestra

di Paola Benadusi
Il valore dell’amicizia, le chimere della moda, i genitori separati, le crisi familiari: i grandi temi dell’adolescenza ci sono tutti. Ecco un piccolo catalogo ragionato dei nuovi romanzi
La quarantaquattresima edizione della Fiera del Libro per ragazzi di Bologna apre oggi all’insegna dell’ottimismo e della libertà. Che cosa c’è di più appassionante del movimento, dell’avventura? La tentazione dell’ignoto, dell’incerto da sempre ha attratto i ragazzi. Tra i tanti scenari di mondi ardimentosi le leggende riguardanti le navi pirata, i naufragi, i combattimenti sono forse le più romantiche. La serie Pirati all’arrembaggio di Sebastiano Riuz Mignone presente in Fiera con quattro titoli (Contro tutte le bandiere, Affondate la Cacafuego!, I Sette Dormienti d'Oro, Il tesoro del Gran Sultano) e illustrata da Emanuele Fior (Ed.El.) con immagini di vivace impatto visivo fa venire voglia di salire su vascelli pronti a salpare. Quale invito migliore a leggere?
I voli nel campo dell'immaginazione conducono lontano, fanno crescere forti e sereni, convinti del bene e della sconfitta del male. In questa prospettiva si spiega l'immutato successo del genere fantasy, casomai, precisa Fiammetta Giorgi della Mondadori «contaminato dalla verità storica e arricchito da temi sociologici attuali sul rapporto tra potere e individuo come il romanzo di Carlo Martigli Lucius e il diamante perduto ambientato nell’antica Roma. Scritto in maniera serrata e coinvolgente si svolge in effetti in un’atmosfera di misteri intrecciati nei quali domina un geniale personaggio di nome Tito, alchimista ante litteram.
Ma il bestseller vincente è Il Clan della Lupa, primo volume di una trilogia della scrittrice catalana Maite Carranza (Salani) che si impone senza fare paragoni con la tradizione magica del Nord, per i caratteri mediterranei e l’indimenticabile folla di figure femminili, tra cui la giovanissima Anaid, un’adolescente a cui tutte vorrebbero assomigliare per la sua forza nascosta da una sensibilità impaurita e chiaroveggente.
Proprio sulle nuovissime generazioni è concentrata l’attenzione di autori stranieri e italiani come Anne Fine, Jacqueline Wilson, Annika Thor, Bianca Pitzorno, Anna Lavatelli, Elisa Prati, Elisabetta Lodoli, e delle maggiori case editrici. Dal bullismo ai ragazzi di camorra; dal dramma della separazione dei genitori alle false chimere lanciate dalle passerelle luccicanti della moda, dalla solitudine alla disperata ricerca di amore, le richieste e le contraddizioni dei giovani sono sviscerate in romanzi che uniscono una grande capacità linguistica a contenuti problematici, solidi, di forte spessore morale.
Il mondo guardato con gli occhi dei ragazzi comprende più piani, è più ricco di sfaccettature e di magia, tanto più se si tratta di ragazzi «diversi» come il protagonista de La scuola degli sciocchi di Sasha Sokolov, «un mito in Russia, un genio linguistico - precisa Maria Grazia Mazzitelli della Salani - perché attraverso una scrittura fluviale e complessa ha scritto un romanzo che è un inno alla scoperta della bellezza e della tragicità della vita». Come Thomas, il piccolo eroe di Come neve al sole di Peter van Gestel (Feltrinelli) che scopre con disarmante semplicità il significato dell’amicizia e tanti altri ancora.
Un’altra ragazzina indimenticabile alle prese con genitori distratti da un irrisolvibile dissidio è Emily, protagonista dell’inquietante romanzo Il ragazzo che abitava il mio giardino di Linzi Glass (Mondadori Junior), mentre con grande maestria e divertimento Meg Cabot in Avalon High (Fabbri) ripropone in chiave moderna l’antica leggenda di re Artù.
Davanti a questi libri in cui i ragazzi ritrovano se stessi o vengono catapultati in mondi più ampi sembra superata la vecchia dibattuta questione sullo scarso interesse dei ragazzi alla lettura: gli adolescenti hanno ripreso a leggere confermando una volta per tutte che al di là dei traguardi tecnologici, degli effetti deleteri della televisione e delle mille sirene che li distraggono i libri restano insostituibili.
«Il Giornale» del 24 aprile 2007

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