08 luglio 2009

Ipocriti e spudorati

di Massimo Gramellini
Il sindaco di Venezia ha vietato lo svolgimento di una fiera del sesso nella sua città. La decisione, che non risparmierà al democratico Cacciari la patente di bacchettone, offre lo spunto per riflettere sulla moralità dei costumi in questa buffa era bipolare. Si tratti di adulteri o di tangenti, destra e sinistra fanno più o meno le stesse cose. La riprova è che, appena uno dei due schieramenti finisce sotto i riflettori per qualche storia di donne e di mazzette, invece di difendersi rinfaccia all’altro di non essergli da meno. E in quella girandola di accuse reciproche si esaurisce anche l’indignazione del Paese, perché non è mai lo scandalo a scandalizzare gli italiani, ma l’uso politico che l’avversario ne fa.
Appurato che destra e sinistra fanno più o meno le stesse cose, e che chi pensa il contrario o è in malafede o è un illuso, bisogna però riconoscere che le fanno in modo diverso. Con più o meno vergogna. Il vero bipolarismo non è fra onesti e disonesti, né fra gentiluomini e libertini, ma fra ipocriti e spudorati. Per una di quelle ironie che rendono irresistibile la storia, la sinistra che da giovane combatté contro il perbenismo dei padri si ritrova a mettere in pratica da anziana quei «si fa ma non si dice», e «si fa ma non ci si fa vedere» che costituivano l’ossatura della vecchia e pudica borghesia. Ad avere ereditato la spudoratezza gagliarda della gioventù sessantottina sembra essere stata invece la destra, che ostenta i propri vizi con orgogliosa sfrontatezza, quasi non fossero una necessità ma una virtù.
"La Stampa" del 7 luglio 2009

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