24 maggio 2010

L’anomalia dell’opposizione italiana

di Francesco Piccolo
La sinistra italiana, capeggiata dal Partito Democratico, è la più grande anomalia della storia politica del mondo. Un fenomeno di autoconsunzione che verrà studiato per secoli. È l’unica opposizione nella storia dell’umanità che riesca a farsi attribuire svariate colpe di ciò che sta succedendo nel paese anche se di ciò che sta succedendo non dovrebbe esserne responsabile; anzi dovrebbe contestare, denunciare e proporre alternative. È come se l’inquinamento di una metropoli venisse attribuito quasi interamente alle auto rimaste nei garage da anni, e non a quelle che scorazzano tutto il giorno formando ingorghi e odore di benzina. È l’unica forza politica che stando all’opposizione senza alcuna possibilità (per questione di numeri) di neutralizzare la maggioranza, riesca a consumarsi, a restare implicata, impigliata. È l’unica opposizione al mondo che riesca a sembrare più collusa di quanto non sia (di solito è il contrario). È quindi l’unica che riesca a perdere le elezioni nonostante chi governa, governi male e sia in balia di scandali e litigi; perché, in qualche modo indecifrabile, la sinistra finisce per prendere su di sé buona parte di tutte le colpe.
Quindi, il teorema paradossale, è il seguente: se la maggioranza peggiora, peggiora automaticamente anche l’opposizione, che non può proporsi come alternativa. L’opposizione potrebbe migliorare soltanto qualora migliorasse la maggioranza. Ma se la maggioranza migliora, non c’è bisogno di ricorrere all’alternativa dell’opposizione.
«L'Unità» del 24 maggio 2010

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