26 luglio 2010

Matrimoni, passioni, divorzi: tutta colpa dei cicli amorosi

di Francesco Alberoni
Gli ultimi dati forniti dall’Istituto centrale di statistica mostrano che c’e stato un ulteriore aumento delle separazioni e dei divorzi. Qualcuno ha calcolato che la durata media della vita coniugale è scesa a quindici anni. Teniamo poi presente che sono sempre più numerose le persone che convivono e continuano anche a crescere i single, molti dei quali hanno rapporti amorosi ed erotici saltuari. Mi è stato chiesto se sia possibile capire qualcosa di questo disordine amoroso oppure se sia incomprensibile. Io penso di sì e il punto di partenza è il prolungamento della vita e della giovinezza. Lo vediamo soprattutto nelle donne che, quando si curano, restano belle e attraenti dai 14 a oltre i 60 anni. Questo comporta un enorme prolungamento della vita erotico- amorosa che si struttura in tanti cicli amorosi intervallati da periodi di ricerca. A tredici-quattordici anni gli adolescenti hanno i loro primi amori erotici. Sono amori brevi che si rompono dalla prima difficoltà. Di solito il primo grande innamoramento, almeno nelle donne, avviene verso i vent’anni. Di solito non porta al matrimonio ma ad una convivenza o un lungo fidanzamento stando a casa dei genitori. Questo amore può durare moltissimo, ma può anche spegnersi presto. Allora segue un’altra fase di ricerca, con diversi amori. Poi, verso i trent’anni, di solito c’e un terzo ciclo amoroso con un nuovo grande innamoramento, il matrimonio (o la convivenza) e i figli. Fino a poco tempo fa, a questo punto, la vita amorosa era finita. Ma oggi, se i due non sono riusciti a restare anche amanti, a conservare vivo e ardente l’amore dei primi tempi, la coppia, dopo dieci-quindici anni, diventa instabile. Entrambi diventano disponibili a un nuovo amore o perlomeno ad una nuova esperienza, spesso con un partner più giovane. E può esserci un nuovo ciclo più tardi verso i sessant’anni e anche oltre perché nel corso del tempo i coniugi sono cambiati, hanno sviluppato nuovi gusti, nuovi interessi. È quella che si chiama l’evoluzione divergente e che può portare a rotture tardive e talvolta ad amori tardivi. Quello che ho dato è uno schema astratto, ogni individuo ha il suo, ma se vogliamo capire qualcosa del matrimonio e del divorzio dobbiamo capire i cicli amorosi, con le loro fasi di ricerca, di innamoramento e di stanchezza. E sono convinto che conoscendo meglio l’amore si possano evitare gli errori che lo avvelenano per conservarlo ardente a lungo.
«Corriere della Sera» del 26 luglio 2010

Nessun commento: