02 agosto 2013

La madre di tutte le pedalate: Orvieto e lago di Bolsena (treno + bici, 1 agosto 2013)


Un'esperienza forte per panorami unici
di Francesco Toscano

Su una guida del Touring Club ho trovato la proposta della ciclabile del lago di Bolsena. Un mio amico mi ha proposto di prendere il treno fino ad Orvieto, arrivare alla cittadina di Bolsena e lì iniziare il giro del lago.

Comodo e veloce treno regionale alle 9.00 che alle 10.15 ci abbandona ad Orvieto scalo. Ci lasciamo sulla destra la rocca per dirigerci verso Bolsena. L'inizio è piuttosto arduo: si tratta di una decina di chilometri con il 10% di pendenza, che possono mettere a dura prova le gambe poco allenate e poco riscaldate. Ci vuole, quindi un bel po' per arrivare a vari valichi (sono circa 300 metri di dislivello) e discendere velocemente verso la cittadina di Bolsena. Si viene accolti dal castello Monaldeschi, sede del museo del lago (pregievoli pezzi archeologici e naturalistici), per poi scendere dolcemente verso il lungolago.

Di ciclabile, praticamente neanche l'ombra; nel compenso le strade sono abbasatnza larghe e gli automobilisti molto rispettosi. Si prosegue verso nord (a destra di Bolsena) a volte costeggiando il lago, a volte ditaccandosene per un po'. Prima di arrivare a Gradoli, inizia una strada sterrata ampia e ben tenuta, che costeggia il lago, che - almeno oggi - ospita solo turisti tedeschi e olandesi. Molto selvaggio e quasi per nulla urbanizzato, il posto si presenta molto gradevole. Si gode la vista dell'isola Bisentina (dove la leggenda vuole sia stata uccisa la regina dei Goti, Amalasunta, dando l'avvio alle tremende guerre fra Goti e Bizantini fra 500 e 600 d. C.), per arrivare a Capodimonte, paesino incantevole, formato essenzialmente da una striscia di prato verde lungo il lago.

Ci si allontana un po' dal lago per raggiungere il paesino Marta, che prende il nome dal fiume emissario che lascia il lago per arrivare al Tirreno all'altezza di Tarquinia.

Altro dislivello di circa trecento metri, per arrivare a Montefiascone, da cui si gode un fantastico panorama sul lago e ci si può fermare un po' a riprendere le forze. Dopo, la strada si riavvicina al lago per raggiungere dolcemente Bolsena. Un bel bagno nelle pulitissime acque può ritemprare i muscoli prima della pettata che riporta a Orvieto.

Se proprio si ha ancora un po' di forza e qualche rotella in meno, si può scalare lo rocca di Orvieto per poter godere il tramonto che fa risplendere la facciata del duomo: veramente unico!



Lunghezza: circa 110 km

Tempi di percorrenza: come sempre, dipende moltissimo da quanto e quando ci si vuole fermare, ma cinque-sei ore mi sembrano inevitabili.

Percorsi alternativi: si può salire ad Orvieto dallo scalo FS con una funicolare che costa 1€ a persona e 1€ a bici.

Avendo la macchina con il portabici, consiglio vivamente di parcheggiare a Montefiascone e lì fare solo il giro del lago, che non presenta particolari difficoltà (tranne i 300 mt di dislivello per arrivare a Montefiascone) e permette di godersi veramente a fondo la gita. Il solo giro del lago è di 53 km.

Altri aspetti: l'acqua è un problema molto serio. Tutte le fontanelle sono chiuse per ordinanza municipale perché le acque presentano un livello di arsenio sopra la media. Gli abitanti del luogo o dicono che non succede nulla (effettivamente bere questo tipo di acqua per un solo giorno nella vita non comporta danni di nessun genere) oppure che è solo un problema burocratico, visto che da qualche mese la comunità europea ha elevato il limite minimo di arsenio, e, così, da un giorno all'altro, tutte le acque del viterbese sono diventate fuori legge. Ti lascio il beneficio d'inventario, ma l'acqua è assolutamente necessaria e non mi sono fatto particolari scrupoli a berne molta, non appena ne trovavo (a Montefiascone e vicino al castello di Bolsena).
Postato il 2 agosto 2013

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